giovedì 24 novembre 2011

Rossi (Pd) ammette: "Mi manca Berlusconi, ora dobbiamo trottare"

Il governatore della Toscana rimpiange il Cavaliere perché "con lui era facile: bastava dargli addosso". E rottama Veltroni e D'Alema: "Non costruiscono il partito.




Le dimissioni di Silvio Berlusconi hanno spiazzato chi negli ultimi mesi non ha fatto altro che ripetere, fino alla nausea, il solito ritornello "Berlusconi dimettiti".
Lo ammette persino il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che, ospite di Un giorno da pecora su Radio Due ha detto: "Mi manca. Con lui era facile in fondo: bastava dargli addosso, e via". Con il nuovo governo invece la vita del politico di opposizione è difficile: "Ora bisogna trottare di più, tutti quanti", ha detto Rossi.
Eppure il Pd continua ad essere diviso tra le sue correnti perché, spiega Rossi, "Lo usano tutti, ma nessuno gli vuole bene". Il governatore si riferisce a "tutti quelli che lavorano poco per costruirlo, mentre un partito deve essere costruito", in particolare a Walter Veltroni - "uno che il Pd l’ha pure costruito ma dovrebbe capire che ora è arrivato il momento di farsi da parte. Aveva detto che sarebbe andato in Africa..." e Massimo D’Alema - "dovrebbe capire che un’epoca si è chiusa: probabilmente avrà dei ruoli internazionali, però basta...". Di Veltroni, in particolare, Rossi non condivide la concezione di partito liquido: "A me piace un partito organizzato e disciplinato". Molto meglio invece Dario Franceschini, "una persona che, invece, lavora per costruire il partito", mentre Matteo Renzi "è giovane e dovrà farsi, per ora sta governando bene Firenze, ma ci sono dei nodi che deve sciogliere".








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