Intervento in Consiglio Comunale, allegato alla proposta di delibera:
"Legge Regionale n. 1 del 5 Gennaio 2011 "Modifiche alla Legge Regionale n.19 del 28 dicembre 2009 `Misure urgenti per il rilancio economico, per la riqualificazione del patrimonio esistente, per la prevenzione del rischio sismico e per la semplificazione amministrativa" e alla Legge Regionale 22 dicembre 2004, n. 16 (Norme sul governo del Territorio)".
Circa un anno fa, si discuteva in Consiglio comunale, l’approvazione della delibera per l’individuazione delle aree da destinare agli interventi del Piano Casa. Come allora anche oggi, i cittadini che potevano essere interessati a tale iniziativa, non furono informati della possibilità che si stava consumando, tenendoli così al buio di tutto. Queste importanti informazioni, vennero tenute nascoste e ben chiuse nei cassetti del comune, ma non fu così per tutti. Infatti, i bene informati, si precipitarono a chiedere al comune di inserire nell’elenco i propri i terreni che potevano essere individuati.
L’interesse era altissimo, viste le enormi speculazioni edilizie che si potevano realizzare su dei terreni a prevalenza agricola, che diversamente non avrebbero potuto godere di tanto benessere se non con una nuova programmazione urbanistica. I nomi, che fecero domanda, risultarono essere sempre gli stessi, imprenditori importanti, parenti di amministratori, grossi e importanti elettori della maggioranza e amici di amici. Ricordo ancora, come si svolse il Consiglio, con un perfetto mutismo che celava gli interessi in campo e la consapevolezza che si stava facendo il colpaccio.
Ebbene, in quella sera, di un anno fa, si stava dando vita alla più grossa speculazione edilizia della storia della ns. cittadina. Un mio deciso e preciso intervento risvegliò quel poco che era rimasto delle coscienze di molti consiglieri, ma il grande capo fece sentire la sua voce e passarono sopra anche a delle precise prescrizioni della stessa legge, che avrebbe così permesso la costruzione di migliaia di alloggi nella nostra città, in zone agricole o similari sparse a macchia di leopardo.
Quella sera, in particolare evidenziai quattro aspetti fondamentali per l’assetto urbanistico futuro della nostra cittadina.
1) Per quello che riguardava l' "Ambito 1" , ai sensi della L.R. 18.05.89 n. 183, non potevano essere inserite zone interessate da vincoli idrogeologici e, pertanto, non poteva essere individuata la stessa per le finalità di cui alla L. R. ;
2) Che già la legge Regionale riconoscendo già la possibilità di sfruttare i sottotetti (quindi già il 10-15% della cubatura esistente a disposizione) questo avrebbe provocato uno squilibrio nelle programmazioni urbanistiche future;
3) Vista l’individuazione degli Ambiti che risultavano a macchia di leopardo, alcuni di essi erano lontani dal centro abitato o non serviti dai benché minimi servizi, allora come oggi, invitavo e invito l’amministrazione ad evitare la monetizzazione a chi costruirà in quei spazi, ma chiedevo e chiedo di obbligare, questi ultimi, a realizzare le opere di urbanizzazione e le infrastrutture necessarie;
4) Che, qualora nelle zone individuate venissero realizzati gli interventi previsti, questo graverebbe sulle future zone C e quindi futuro P.U.C..
Le tavole con i terreni evidenziati, furono approvate e con esse presero e prenderanno forma, le mega speculazioni che faranno diventare questo cittadina un dormitorio senza alcuna prospettiva di sviluppo economico e sociale. L’edificazione dei complessi da realizzare, saranno paragonabili a veri e propri alveari e serviranno solo ad investire capitali di dubbia provenienza e a permettere l’ulteriore scempio di un territorio che è già stato abbondantemente dilaniato dagli speculatori nel passato recente. Questi nuovi insediamenti abitativi, porteranno un notevole impatto disastroso al nostro territorio, con decine e decine di appartamenti che si troveranno in zone dove le opere di urbanizzazioni non esistono, procurando così dei danni irreparabili al territorio. Come allora come stasera, si darà il via ad una corsa sfrenata all’acquisto di quei terreni individuati e alla procedura che porterà alla fase definitiva della costruzione degli alloggi.
La cosa più devastante e importante per la cittadinanza è che questi insediamenti assorbiranno notevolmente le cubature rimaste ancora a disposizione del territorio, togliendo così la possibilità a chi vuole costruire la casa per il proprio figlio o per se stesso. Oggi, come chiarito da più parti, il carico urbanistico delle zone ERS andrà a pregiudicare per sempre l'attuazione del P.U.C. Chi subirà questo enorme torto, saranno i Casapullesi storici, quelli che per anni hanno sperato di poter realizzare i propri sogni o quelli dei propri figli e che con queste delibera la vedranno sfumare. Davanti a questo scenario aberrante ed alla palese volontà del Sindaco di proseguire comunque e ad ogni costo alla realizzazione delle ERS , io dico chiaramente NO. La priorità è e rimane il PUC, convinti come sono che gli interessi di pochi non possono perpetuarsi in danno di un'intera collettività.
Personalmente farò appello alle Associazioni, a tutti i Partiti (quelli che ancora esistono), alle parrocchie e a tutti coloro che hanno a cuore il futuro Casapulla, di fare sentire la propria voce al fine di evitare un disastro enorme, dal quale la nostra comunità non potrà mai più risollevarsi.
Peppe Piantieri
Consiglieri Comunale